- mar, 17 mar 2015 - 16:46
#1190645
risposta lunga.
e anche un po' tecnica e piena di spoiler, non perchè la trama sia al centro, ma per la necessità di spiegare dal mio punto di vista le scelte tecniche.
PARADIGMA 1
non è importante il mezzo ma il fine. è la storia che detta le regole.
PARADIGMA 2
mann conosce le regole del poliziesco e del noir come nessuno al giorno d'oggi (in fondo le ha inventate lui)
blackhat è un film strano. io sono andato a vederlo il giovedì d'uscita. a milano era fuori in 4 sale. lo spettaoclo serale del primo giorno era deserto. 7 persone in sala. quindi nonostante la presenza di thor, la non pubblicità e la difficoltà di u film del genere ha allontanato lo spettatore.
ma non importa.
blackhat è un film meno bello a mio parere di miami vice. meno interessanti i villain, meno frasi a effetto, meno fico nel complesso. ma è mann all'ennesima potenza. tutti gli stilemi del regista ci sono. il mare, i mezzi di trasporto (motoscafi, aerei, metrò, etc). c'è lo straiamento dell'uomo nello spazio. c'è la metropoli all'enesima potenza (hong kong, giacarta).
ogni poro del film, ogni pixel urla mann. c'è tutto il suo linguaggio, il suo percorso, è miami vice con il piede sull'accelleratore. ci sono tutti i suoi stilemi, virtuyale/reale, c'è l'asciuttezza di linguaggio e di pathos.
tutto è mediato e allo stesso tempo estremamente reale (la scena più strappalacrime sono il riguardare le foto su un tablet).
ci sono i colori della notte digtale, gli skyline di megalopoli all'alba, gli elicotteri, i motoscafi, il mare, gli occhiali da sole, le canne delle pistole, ogni cosa urla mann.
c'è un incipit da urlare ogni istante, come racconta un hacking i maniera visuale, e poi l'esplosione (non vista) della cetrale nucleare.
ha una meravigliosa chiusa MA ma è meno bello di miami vice.
da una parte a livello teorico tutto il discorso è portato a cinque gradini superiori. ma la storia (per quanto in blackhat la trama ci sia e sia più solida che in miami vice, sai la difficoltà) è nel complesso più debole. è meno bella, meno ricca di frasi cult, i personaggi meno interessanti (perchè più umani e medi e non i sonny e rico superumani), i villain molto più bho, le scene d'azione teoricamente stupende, ma troppo cerebrali (la scena finale è l'assoluta astrazione, i due si cofrontano uno di fronte all'altro all'interno di una processione con centinaia di persone. si muovono controccorrente e il movimento intorno è puro astrattismo. nella realtà una sparatoria in mezzo alla folla fa altri effetti. le persone sono oggetti in movimento, no uomini).
anche la fotografia, non i mano a spinotti, ha gli stilemi ma alcuni errori e problemini (ma qui sto facendo le pulci, ad esempio un pp bruciato in aereo corretto pesantemente in post).
ovvio, magari i film brutti fossero osì. ma poteva essere qualcosa di più. non è nè il film definitivo sul mondo dei cyberpirati, ma più miami vice aggiornato al mondo degli smartphone.
il percorso di unione iperrealista occidetale e astrattismo melò orientale qui è assoluto.
dal punto di vista tecnico però il signor menarini dice una gran castroneria.
miami vice fu girato con le viper hd a 2/3".
blackhat è stato girato con:
alexa
red epic
phantom
5dmIII
gopro
cioè TUTTO il top della tecnica. non è digitale vecchio. è digitale che non si nasconde dietro a grading estremi. è digitale che si dichiara per quello che è. iso a manetta, luci diegetiche in campo, colori come vengono letti realmente.
invece che scimmiottare la pelliccola dopo aver girato i digitale (vedi fincher) si dichiara per quello che è. ovvio che l'ultimo dei moichani andrebbe fatto in pellicola. ovvio. la pasta, i colori, sono diversi. raccontare l'oggi e il domani però, mondi già digitali, richiedono il pixel come medium.
è un film sincero, cerebrale, sperimentale. utilizza il digitale per un linguaggio nuovo. ha pregi e difetti ma è diverso dalla pellicola. non la scimmiotta, non cerca di replicarla. ma cerca l'estetica sua specifica.
è per questo che mann viene considerato il profeta e il cantore del digitale. perchè lo usa con cognizione di causa e come strumento narrativo. non per moda. ma perchè per raccontare i mercati notturni, le luci al neon e i lampioni gialli, devi usare gli strumenti moderni. e la loro estetica specifica.