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Sezione in cui parlare di come nasce e si sviluppa una sceneggiatura.

Moderatore: Moderatori

da cannibal
#1276710
Aggiungo (e poi chiudo davvero), che nel cinema, di gente come come ScrptMode, che vi dice "le-cose-come-stanno" in maniera pacata ed educata, be', di gente così ce n'è davvero poca.

Ci sono più cannibali che ScriptMode là fuori. Quindi, buona fortuna.
da ScriptMode
#1276711
Aggiungo (e poi chiudo davvero), che nel cinema, di gente come come ScrptMode, che vi dice "le-cose-come-stanno" in maniera pacata ed educata, be', di gente così ce n'è davvero poca. Ci sono più cannibali che ScriptMode là fuori. Quindi, buona fortuna.

E così paziente, aggiungo io. Perchè non so se hai letto l'intera discussione, ho ribadito circa 3627600 di volte lo stesso identico concetto, ho dato consigli, ho ragguardato su tante cose, ho perfino corretto una parte della sceneggiatura per dare una mano a capire come ne funziona la stesura, ho spiegato più e più volte l'importanza dello studiare e del non improvvisarsi sceneggiatori, ho cercato di smussare notevoli pecche, errori, comportamenti verso l'approccio sbagliato a questo lavoro spiegandone le dinamiche ecc ecc ecc ecc ecc...

Bene: non è stata seguita una, e dico una, sola direttiva tecnica (quindi non inventata da me, eh), non è stato ascoltato alcun consiglio nè niente di niente, anzi, se possibile si è fatto poi l'esatto opposto! ahahahaahha

Sapete cosa penso? Che molti non sono qui alla ricerca di consigli e direttive. Ma solo perchè credono che il forum sia una sorta di vetrina per la loro "opera". Riprova ne è l'atteggiamento ostile e presuntuoso a cui poi si assiste. Se una persona mi chiede un consiglio e delle direttive tecniche, io gli e le fornisco (con tanto di spiegazioni e quant'altro, quindi non fondate sul nulla o su pareri miei personali ma su studi conseguiti) e quest'ultimo non le considera nemmeno per sbaglio, per me non è qui per questo. Stop. Vi saluto.
da rogerlamb
#1276719
Script ci sono quelli che studiano e quelli che sono nati imparati. Nello sport, negli studi accademici, nella vita. È un dato di fatto. Puoi studiare quanto vuoi, ma uno che ha un talento innato per una particolare attività farà molta meno fatica di chi non è nato con la sua stessa fortuna. Il cinema ne è pieno di esempi. Sembrerà impossibile, inaccettabile, frustrante, ma uno come Tarantino non scrive quei dialoghi perché ha imparato, è semplicemente nato così. Quando dico che basta un manuale, non parlo mica di un libro a caso (magari se qualcuno lo leggesse si renderebbe conto). Tra l'altro non capisco dove tu colga la mia presunzione, visto che non ne ho. Anzi, la mia forse è una chiusura ancora più netta rispetto a quella di Cannibal, perché in fondo per me o ce l'hai o non ce l'hai. E come dice benissimo McKee nel manuale, la chiave è una sola: l'esercizio quotidiano, la deframmentazione della storia in ogni sua singola scena/rapporto. Che è sì uno studio continuo, ma non come lo intendi te.
da ScriptMode
#1276721
Script ci sono quelli che studiano e quelli che sono nati imparati. Nello sport, negli studi accademici, nella vita. È un dato di fatto. Puoi studiare quanto vuoi, ma uno che ha un talento innato per una particolare attività farà molta meno fatica di chi non è nato con la sua stessa fortuna. Il cinema ne è pieno di esempi. Sembrerà impossibile, inaccettabile, frustrante, ma uno come Tarantino non scrive quei dialoghi perché ha imparato, è semplicemente nato così. Quando dico che basta un manuale, non parlo mica di un libro a caso (magari se qualcuno lo leggesse si renderebbe conto). Tra l'altro non capisco dove tu colga la mia presunzione, visto che non ne ho. Anzi, la mia forse è una chiusura ancora più netta rispetto a quella di Cannibal, perché in fondo per me o ce l'hai o non ce l'hai. E come dice benissimo McKee nel manuale, la chiave è una sola: l'esercizio quotidiano, la deframmentazione della storia in ogni sua singola scena/rapporto. Che è sì uno studio continuo, ma non come lo intendi te.


Sei serio? Qui non si sta parlando di talento, ma di tecnica. Dopo 365426354 messaggi speravo fosse chiaro. Il discorso che stai facendo tu è tutt'altro, ed è giustissimo sotto questo aspetto; per scrivere bene devi avere prima di tutto del talento... ma va? Ma se non sai come scrivere una sceneggiatura, in termini TECNICI, mica te lo puoi inventare, no? Devi studiare, punto. Cosa c'è di così difficile da capire io non lo so. Un atleta che ha il talento di saper nuotare bene è sicuramente una spanna sopra gli altri, ma se non studia la tecnica e i vari metodi di nuoto non va da nessuna parte. Non è che l'allenatore gli dice "sai nuotare, a posto così". Deve imparare a farlo con tecnica.

Quello che non vuole entrare in testa a molti utenti è che fare lo sceneggiatore è un lavoro, non un hobby. Non so più in che cazzar*** di lingua dirlo. Siete estenuanti, seriamente. E' questa la presunzione di cui parlo io: volete fare i medici senza saper fare nemmeno una puntura. Vi nascondete dietro scuse che non reggono, come l'età, il talento e così via pur di non studiare seriamente, non capendo però, che chi ci perde siete soltanto voi. Lì fuori dovrete avere a che fare con gente che vi riderà in faccia, vi umilierà e non sarà affatto delicata con voi. Volete questo? Volete davvero farvi prendere in giro perchè vi siete svegliati un giorno decidendo di fare gli sceneggiatori senza neppure prendervi la briga di studiare? Fate pure, chi ve lo vieta.

Nascere "imparato" ha la sua valenza se parliamo di talento, ma non di tecnica. Quella si studia, mica uno se la inventa o nasce conoscendola. E per scrivere una sceneggiatura che possa essere definita tale, ci vuole tecnica. Punto. E come la si ottiene? Studiando.

Posso accettare la scelta di limitarsi ad uno studio molto spicciolo della cosa, ognuno fà come gli pare eh, mi viene da dire soltanto peggio per voi, perchè di certo non può venire fuori una sceneggiatura, che vi piaccia o no. Ma venire a sindacare che studiare non è poi così necessario, che basta un manuale o peggio, che diventa così un "noioso percorso universitario", no. Cambiate proprio mestiere e datevi una svegliata, perchè siete lontani anni luce realtà. E i fatti lo dimostrano ampiamente, come in questo Topic. Sarò cattiva, ma quella di Antonella non si avvicina neanche per sbaglio ad una "sceneggiatura" (a chi si stesse chiedendo il perchè, lo invito a leggere la mia correzione con tanto di spiegazioni chiare e semplici, giusto per mettere in chiaro che non sono io a dirlo ma la tecnica, che VA attuata, non improvvisata). Eppure si ha la presunzione di definirla tale senza il minimo di base tecnica o conoscenza alcuna. Risultato: una stesura completamente errata sotto ogni aspetto, un "lavoro" palesemente dilettantesco e una chiara conferma dell'assoluta assenza di una qualsiasi nozione spicciola. E' questo che volete che pensino di voi? O credete davvero che leggendo un manualetto venga fuori una SCENEGGIATURA. No vabbè.
Ultima modifica di ScriptMode il gio, 22 giu 2017 - 18:32, modificato 3 volte in totale.
da cannibal
#1276722
Nessuno nasce "imparato". Semmai con meno o più talento, l'importanza del quale nessuno nega. Ma il talento va coltivato. Se tu pensi davvero che Tarantino sia nato "imparato" be'... invitami nella tua Terra di Mezzo. Sono curioso di visitare questo mondo che non esiste.

Tarantino ha passato la vita a guardare film, soprattutto di un certo tipo, e non fa che riproporre quei modelli in maniera "alta". Anche Michelangelo o Bach si sono formati da soli, ma si sono formati. Hai idea infatti del perché (solo per fare un esempio) nei film di Tarantino ci siano dialoghi fiume? Vedi un po' se il tuo McKee te lo spiega. O se ti spiega che esistono due modi, due forme di narrazione, quella che gli americani chiamano Hight Concept e Low (o Soft) Concept. Oppure sapevi che la sua trattazione dei beat di una scena è contestata da altri, e che quella del beat è una tecnica sviluppata in ambito teatrale e non cinematografico?

Poi, alla fine, sai una cosa? Continua così. Tu e tutti quelli come te che si alzano la mattina presto, con il mal di testa, e che si mettono in testa di scrivere sceneggiature tanto-basta-McKee-perché-io-sono-imparato. Continua(te) così, perché già in Italia il lavoro non abbonda. E meno siamo, meno concorrenza c'è, meglio si sta.

Au revoir.
da rogerlamb
#1276728
Quello che non vuole entrare in testa a molti utenti è che fare lo sceneggiatore è un lavoro, non un hobby. Non so più in che cazzar*** di lingua dirlo. Siete estenuanti, seriamente.

Io penso di essermi posto correttamente e in modo del tutto civile, mentre a me sembra che tu facilmente ti accenda per quisquilie. Tralascio tutto il resto delle tue argomentazioni, perché è - almeno per me - la fiera dell'ovvietà. Ti rispondo solo su questa cosa: lo sceneggiatore è una professione. Non ho mai detto il contrario, né sono venuto qua a fare il presuntuoso (in virtù di cosa poi?). Il senso del mio discorso comunque era molto semplice: devi saper scrivere. In caso contrario puoi studiare anche giorno e notte, ma non ce la farai mai. Ergo studiare non è la panacea di tutti i mali, semmai una perdita di tempo.

Tarantino ha passato la vita a guardare film

Esatto. Non ha studiato sui manuali, è semplicemente malato di cinema.

Hai idea infatti del perché (solo per fare un esempio) nei film di Tarantino ci siano dialoghi fiume?

La questione non è il perché dei dialoghi fiume. Il fatto è che sa scriverli e non gliel'ha insegnato nessuno. Billy Wilder, uno dei più grandi sceneggiatori della storia del cinema, ha iniziato a fare lo sceneggiatore negli anni '30. Nessuno gli ha insegnato nulla. Fosse passato per di qua probabilmente sarebbe ancora a studiare. :D

Oppure sapevi che la sua trattazione dei beat di una scena è contestata da altri, e che quella del beat è una tecnica sviluppata in ambito teatrale e non cinematografico?

Contestare e dibattere portando le proprie argomentazioni su alcuni modelli invece di altri penso sia all'ordine del giorno e non ci vedo niente di male. Può benissimo essere che i beat funzionino meglio col teatro, questo non vuol dire che non abbiano validità su grande schermo (Chinatown ne è un esempio lampante).

Poi, alla fine, sai una cosa? Continua così. Tu e tutti quelli come te che si alzano la mattina presto, con il mal di testa, e che si mettono in testa di scrivere sceneggiature tanto-basta-McKee-perché-io-sono-imparato. Continua(te) così, perché già in Italia il lavoro non abbonda. E meno siamo, meno concorrenza c'è, meglio si sta.

Mi piace che spari sentenze senza neanche conoscermi. No, non mi alzo con il mal di testa, non ho mai detto che sono nato imparato. Il lavoro qua non abbonda perché son tutti continuamente presi dallo studio quando magari non hanno neanche una storia degna d'esser raccontata. E qualora l'avessero magari non sarebbero in grado di scriverla.
Tra l'altro mi stai facendo passare come quello che considera la sceneggiatura come una cazzata, quando in realtà sto affermando esattamente l'opposto, ossia che pochissimi eletti ce la possono fare. Attendo il tuo prossimo beat se mai vorrai. :D
da ScriptMode
#1276729
Io penso di essermi posto correttamente e in modo del tutto civile, mentre a me sembra che tu facilmente ti accenda per quisquilie.

Questa affermazione, dopo decine e decine di post in cui ho ribadito davvero migliaia di volte il concetto fino allo stremo, sempre con gentilezza e senza mai superare il confine, è del tutto sbagliata. Oltretutto non vedo dov'è che mi sarei accesa. Anzi, ho dimostrato una cortesia ed una pasienza fuori da ogni logica, fidati. Rileggiti l'intera conversazione e capirai.

Tralascio tutto il resto delle tue argomentazioni, perché è - almeno per me - la fiera dell'ovvietà.

Sono perfettamente d'accordo con te! Stare a far presente per più e più post, che per saper scrivere una sceneggiatura bisogna studiarne la tecnica, perchè con il solo talento non si va da nessuna parte, è proprio la fiera delle ovvietà! ehehehehe

E comunque ti faccio presente che quello che ha elargito ovvietà, puntualizzando che per scrivere una sceneggiatura devi avere talento, sei stato tu. Qui si stava discutendo di tutt'altro.

La questione non è il perché dei dialoghi fiume. Il fatto è che sa scriverli e non gliel'ha insegnato nessuno. Billy Wilder, uno dei più grandi sceneggiatori della storia del cinema, ha iniziato a fare lo sceneggiatore negli anni '30. Nessuno gli ha insegnato nulla. Fosse passato per di qua probabilmente sarebbe ancora a studiare

Perfetto, ma quando Tarantino o Wilder si sono trovati un foglio bianco in mano per scrivere una sceneggiatura, credi abbiano cominciato a scrivere a caso come gli pareva? Oppure hanno studiato come va incolonnata, i tempi di battuta, la formattazione ecc ecc? Nessuno discute sul talento, ma senza la tecnica è nullo.

Il senso del mio discorso comunque era molto semplice: devi saper scrivere. In caso contrario puoi studiare anche giorno e notte, ma non ce la farai mai. Ergo studiare non è la panacea di tutti i mali, semmai una perdita di tempo.

Perfetto, e come potrai mai sapere se sai scrivere una sceneggiatura o no? Scrivendone una. E come si scrive una sceneggiatura? Studiandone la tecnica di stesura. Ma di che stiamo parlando? Seriamente.

Tra l'altro mi stai facendo passare come quello che considera la sceneggiatura come una cazzata, quando in realtà sto affermando esattamente l'opposto

Hai fatto tutto da solo quando hai detto (per me) questa assurdità: "Per come la vedo io un manuale solo basta e avanza, quello di McKee".
Ultima modifica di ScriptMode il gio, 22 giu 2017 - 19:10, modificato 2 volte in totale.
da rogerlamb
#1276730
Perfetto, e come potrai mai sapere se sai scrivere una sceneggiatura o no? Scrivendone una. E come si scrive una sceneggiatura? Studiandone la tecnica di stesura. Ma di che stiamo parlando? Seriamente.

Uso una formula matematica, che magari è più chiaro:
Saper scrivere > saper scrivere una sceneggiatura

La tecnica di stesura non serve a nulla se non hai una storia degna di essere raccontata. Se già la sinossi della scena non funziona, che senso ha scriverla?

Hai fatto tutto da solo quando hai detto (per me) questa assurdità: "Per come la vedo io un manuale solo basta e avanza, quello di McKee".

Continuo a sostenere quanto detto in precedenza. A mio modo di vedere quel manuale basta e avanza per una persona che ha una storia valida e sa scrivere di narrativa. Per imparare a farne la stesura ci sono infiniti strumenti e quello che consiglio io è di leggere direttamente i copioni, che in rete si trovano tranquillamente.
Ultima modifica di rogerlamb il gio, 22 giu 2017 - 19:17, modificato 1 volta in totale.
da ScriptMode
#1276731
Uso una formula matematica, che magari è più chiaro:
Saper scrivere > saper scrivere una sceneggiatura
La tecnica di stesura non serve a nulla se non hai una storia degna di essere raccontata. Se già la sinossi della scena non funziona, che senso ha scriverla?

Rogerlamb, credo tu non stia leggendo attentamente le mie risposte. Qui nessuno sta contestando il fatto che prima ancora di scrivere una sceneggiatura bisogna comunque saper scrivere, ma quante volte devo ancora ripeterlo? Si sta discutendo sullo studiare o meno la TECNICA, T-E-C-N-I-C-A. Per sapere se si è in grado di scriverne una bisogna scriverne una, e per scriverne una bisogna studiare come si fa. La matematica non è un'opinione, ma nemmeno la logica scherza.

Comunque sia, fate un pò come vi pare. Questo post è diventato pedante e non sta giovando a nessuno. Si ribadiscono milioni di volte le stesse cose e nessuno ascolta nessuno.
Alla prossima, non ti "accendere per quisquilie", sù :birra:
da rogerlamb
#1276732
Si sta discutendo sullo studiare o meno la TECNICA, T-E-C-N-I-C-A.

Script io ti ho capito benissimo. Stavo semplicemente facendo pre-selezione all'ingresso. :D
Preciso che non ho letto la sceneggiatura di Antonella, però anche se tecnicamente fosse pieno di errori son convinto che uno sarebbe in grado di farsi un'idea sulla validità o meno della sua storia. E sai perché? Perché il guizzo lo vedi anche se le descrizioni della scena non sono scritte con la giusta formattazione (esempio a caso).
Figurati se mi accendo per questi botta e risposta, mi fa solo piacere discutere.
da ScriptMode
#1276733
Preciso che non ho letto la sceneggiatura di Antonella, però anche se tecnicamente fosse pieno di errori son convinto che uno sarebbe in grado di farsi un'idea sulla validità o meno della sua storia. E sai perché? Perché il guizzo lo vedi anche se le descrizioni della scena non sono scritte con la giusta formattazione (esempio a caso).

Ecco dove sta l'inghippo! Senza voler "offendere" nessuno, leggila (leggi direttamente il file con le mie correzioni allegate). Sono sicura che cambierai opinione sull'intera discussione. Perchè qui non si sta parlando di sola e pura tecnica, ma di una completa mancanza anche della conoscenza di elaborazione della storia, che vedrai, è piena di vuoti, di incongruenze, di paradossi e così via, quindi anche dal lato narrativo non ci siamo, e questo, non puoi dire di no, è dovuto ANCHE all'assenza di studi. Attendo un tuo riscontro.
#1276845
A proposito dell'ambientazione di questo film, e di ogni film, che si deve capire se è un microcosmo, un villaggio ecc., ho trovato sul libro che sto leggendo un commento molto interessante su quello che l'autore chiama "mondo narrativo".

«Se è pur vero che i film ci permettono di vedere una storia, l'unico elemento visivo che colpisce realmente il pubblico è il mondo narrativo, una rete complessa e dettagliata in cui ogni elemento possiede una sua logica narrativa ed è in un certo senso espressione fisica della rete dei personaggi... Quanto più significato riuscirete a condensare nella vostra storia, tanto più questa si espanderà nella mente del pubblico, dove gli elementi narrativi riecheggeranno gli uni con gli altri... Ogni forma e ogni spazio sono pieni di significato... Quando create il giusto mondo narrativo, piantate nel cuore e nella mente del pubblico dei semi capaci di germogliare e toccare l'anima nel profondo... Comincerete con una semplice linea narrativa e un certo numero di personaggi; poi creerete le forme e gli spazi esteriori: saranno queste forme e questi spazi ad avere l'effetto desiderato nel cuore e nella mente del pubblico. Il significato che traiamo dalle forme e dagli spazi sembra avere maggiore profondità rispetto a ciò che è legato alla cultura e all'apprendimento. Sembra far parte della psiche umana; ecco perché produce un effetto più profondo sul pubblico... Il processo di traduzione della linea narrativa nel mondo narrativo fisico, che suscita certe emozioni nel pubblico, è di difficile realizzazione perché i due mondi parlano due lingue diverse - quella delle parole e quella delle immagini».
#1276856
non vorrei polemicizzare,ma e' tipo progetto al comune? cioe' se non lo mandi cone dicono loro ti bocciano tutto?
io credo che la precisione sia ok,che la forma sia ok purche al servizio di un idea.

c e' crisi di nuove idee nel cinema( troppi remake) e forse bisognerebbe chiedere di parlare correttamente e scrivere bene.
un produttore vero,non puo abbandonare un idea vincente solo per questioni di forma.

io chiedero' aiuto a scriptmode,perche' voglio investire,ma credo che salvo "sceneggiature romanzate" ,non penso che " mare nervoso" al posto di " mare agitato" possa dar noie.

no manzoni ma nemmeno formale.
"spetta al regista decidere" ha poco senso,perche basta avere un buon soggetto e poi un buon sceneggiatore che compila pro forma.
la sceneggiatura deve comunicare e a volte specificare " sguardo rosso" e' meglio di "sguardo imbarazzato"

in ogni caso grazie a script cerchero di migliorare.
da ScriptMode
#1276876
non vorrei polemicizzare,ma e' tipo progetto al comune? cioe' se non lo mandi cone dicono loro ti bocciano tutto?
io credo che la precisione sia ok,che la forma sia ok purche al servizio di un idea.
c e' crisi di nuove idee nel cinema( troppi remake) e forse bisognerebbe chiedere di parlare correttamente e scrivere bene.
io chiedero' aiuto a scriptmode,perche' voglio investire,ma credo che salvo "sceneggiature romanzate" ,non penso che " mare nervoso" al posto di " mare agitato" possa dar noie.
no manzoni ma nemmeno formale.
"spetta al regista decidere" ha poco senso,perche basta avere un buon soggetto e poi un buon sceneggiatore che compila pro forma.
la sceneggiatura deve comunicare e a volte specificare " sguardo rosso" e' meglio di "sguardo imbarazzato"

in ogni caso grazie a script cerchero di migliorare.


L'errore che state commettendo tutti quanti, è credere che si tratti di sola e semplice "forma", un qualcosa che andrebbe fatto per presentarsi bene. NO. Il lavorare in modo professionale non è una scelta. Se non si vuole neppure prendersi la briga di studiare e avere la presunzione di presentarsi come sceneggiatore ad un produttore, nessuno lo vieta. Ma non si fa così. L'utilizzare certe parole piuttosto che altre fa parte del modo corretto di stendere una sceneggiatura. Esiste una cosetta chiamata "sintassi cinematografica", che non esiste giusto per caso, non si utilizza perchè fa fighi eh. Va fatto così. Ma qui sembra davvero che la stiate tutti prendendo come un'esagerazione, un essere estremamente puntigliosi. E' la forma che si utilizza per scrivere una sceneggiatura, che vi piaccia o no. E non toglie assolutamente nulla alla creatività, ANZI, la eleva in modo tale che ciò che è su carta si materializzi davanti agli occhi di chi legge. Invece in molti qui credono l'ammazzi e diventi soltanto uno strumento tecnico e noioso. Questo perchè? Perchè non si ha studiato, semplice.

Se per dire, tu volessi fare il medico, e ti si dice di presentarti al colloquio con il camice, tu ti presenteresti mai in tuta? E' lo stesso identico concetto. Nessuno te lo vieta, ma chi vuoi che ti prenda in considerazione? Non è una questione di "forma" nel senso spocchioso del termine. Se va fatto così va fatto così, punto. Ma ci stiamo pure a discutere? O volete (generico, non riferito a te) cambiare anche le regole sul come va scritta una buona sceneggiatura?? Cose da pazzi...

Perchè credo non ne abbiate la più pallida idea, ma scriverne una è difficilissimo. Non è un romanzo in cui si gioca di immaginazione e lasci che il lettore caratterizzi da sè i personaggi, le ambientazioni e tutto quanto. Nella sceneggiatura devi accoppiare la corretta forma cinematografica alla fantasia. Ed è tra le cose più difficili al mondo. Perchè devi si, essere creativo, ma chi legge non deve lavorare di fantasia, leggendo deve vedersi scorrere davanti l'intero film, per come tu lo stai descrivendo. Questa è arte, non scherziamo. A scrivere siamo bravi tutti.

E' uno strumento che deve proiettare chi legge ad un impatto VISIVO, non immaginario. Non c'è proprio nulla da immaginare, bisogna trasformare in immagini quello che c'è scritto sopra. Bisogna anche avere l'occhio fotografico per saper scrivere una sceneggiatura come si deve, perchè tutto deve essere strutturato in questo esatto modo, altrimenti non è una sceneggiatura. E per poter creare questo impatto visivo tramite la scrittura bisogna utilizzare la struttura, la forma e la sintassi cinematografica, tutte cose che si possono attuare soltanto studiandole. Ragion per cui, senza farlo, il prodotto non potrà mai essere definibile una Sceneggiatura.

io credo che la precisione sia ok,che la forma sia ok purche al servizio di un idea.

E' quello che ripeto da circa 36472364 post. La creatività senza l'arte del saper scrivere, in tutte le sue forme, narrativamente e tecnicamente parlando, non serve a un bel niente. E' come dare a Michelangelo un cartone e una graffetta. Spreco puro e semplice.

un produttore vero,non puo abbandonare un idea vincente solo per questioni di forma.

un produttore "vero" innanzitutto se gli si presenta davanti una pseudo sceneggiatura neppure la legge, la cestina all'istante; perchè mai dovrebbe sprecare il suo prezioso tempo per qualcuno che non si è neppure preso la briga di studiare come si scriva una sceneggiatura? Non lo faresti nemmeno tu. Quindi solo per non studiare, ti sei bruciato un'opportunità. Non ti sembra una follia? Usiamo il buon senso ragazzi. E cosa ancora più importante, supponendo che si trovi uno sprovveduto disposto a leggere questa fantomatica sceneggiatura (toglietevelo dalla testa), e anche ammesso che l'idea sia formidabile, se scritta male (senza seguire lo schema narrativo cinematografico) sarà comunque una schifezza, fidati, perchè non renderà mai e poi mai appieno. E' come se un'archiettto presentasse un progetto con dei lego. Magari l'idea è geniale, ma secondo te, chi lo prenderà mai sul serio? Ma nemmeno lo stanno ad ascoltare. Ho ripetuto più e più volte che la sceneggiatura è prima di tutto il nostro biglietto da visita. Se ci presentiamo da incapaci (perchè questo si è se non si studia, e i fatti parlano chiaro), per incapaci ci prenderanno. Se volete questo fate pure di testa vostra.

GENERICO:
Ma poi scusate, eh, tutto questo gran casino per cosa? Per non mettersi a studiare?? E' semplicemente ridicolo. Se vi viene detto che è NECESSARIO studiare per poter scrivere una buona sceneggiatura ci state pure a pensare? Ma mettetevi sotto invece di perdere tempo in una discussione inutile sul fatto che sia opportuno o no farlo.

Non riesco proprio a condividere tutta questa follia. Se la mia aspirazione è fare l'architetto, io farò tutto il possibile ed immaginabile per essere il migliore, studierò fino allo stremo per potermi presentare come un vero professionista che sa quello che fa e lo sa fare bene. Dico, mi sembra un comportamento più che logico e normale. Qui invece vedo soltanto molta pigrizia, presunzione negli intenti e svogliatezza assoluta. Tutto per non mettersi a studiare come è giusto che sia. C'è tutto meno che vera passione e ambizione qui. Che assurdità stare a discutere se sia necessario studiare o no... lo trovo fuori dal mondo. Bah.

in ogni caso grazie a script cerchero di migliorare

questo mi fa davvero piacere, e spero che almeno tu prenda la cosa seriamente, altrimenti ti farai solo ridere dietro, te lo dico subito.
da maredinemo1
#1276892
«Se è pur vero che i film ci permettono di vedere una storia, l'unico elemento visivo che colpisce realmente il pubblico è il mondo narrativo, una rete complessa e dettagliata in cui ogni elemento possiede una sua logica narrativa ed è in un certo senso espressione fisica della rete dei personaggi... Quanto più significato riuscirete a condensare nella vostra storia, tanto più questa si espanderà nella mente del pubblico, dove gli elementi narrativi riecheggeranno gli uni con gli altri... Ogni forma e ogni spazio sono pieni di significato... Quando create il giusto mondo narrativo, piantate nel cuore e nella mente del pubblico dei semi capaci di germogliare e toccare l'anima nel profondo....


hai fatto bene a scriverlo perchè è un concetto, secondo me da mettere bene a fuoco quando si scrive qualsiasi storia, e quindi anche quando la si scrive per il cinema.

Antonella ho visto il film su Trumbo. E' un film commerciale, ma fatto molto bene. Mi sono divertito molto e mi sono anche sentito pungolato a continuare a scrivere: mi ha dato un pò di entusiasmo. Grazie.
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