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Moderatore: Moderatori

da IRSSTUDIO
#1278379
Salve a tutti ragazzi e ragazze del forum, vorrei mostrarvi il primo cortometraggio che ho realizzato pubblicato 2 giorni fa online, tengo a dire che non sono un professionista (vorrei diventarlo col tempo), è che ho voluto affrontare un tema forse troppo grande ma che mi sta molto a cuore e volevo creare qualcosa di mio utilizzandolo.

accetto critiche anche perchè non penso arriveranno complimenti!
I punti che secondo me non funzionano sono la scena dello psicologo e la scena dei messaggi dove la grammatica è andata a farsi benedire, però errori da prima volta che non si verificheranno nei prossimi che realizzerò

Spero a qualcuno piaccia!
Grazie e buona notte
[youtube]https://www.youtube.com/watch?v=n3J3PB6ASZ4[/youtube]
da maredinemo1
#1278490
Invece ti becchi i miei di complimenti perchè il tema della libertà che si paga al caro prezzo della solitudine lo hai affrontato bene :)

Il video è fluido, ben montato e girato, ovviamente sempre in un contesto non professionale e questo si vede. Però con il poco che avevi te la sei cavata......anzi che attrezzatura avevi?

Una delle cose che proprio non vanno, ma lo ammetti tu per primo è la recitazione durante la scena dallo psicologo. Potevate soffermarvi e ripetere fino a quando non saltava fuori qualcosa di interessante no? O non avevate tempo.....è un peccato.
Poi ci sono alcuni punti che mi sembrano un pò contorti nella storia, per esempio quando il protagonista prende la pistola e vomita sangue (che pure sono scene suggestive) uno sviluppo migliore in questi punti, della trama e una migliore recitazione durante la scena dello psicologo, casomai provando a nascondere qualche effetto troppo amatoriale, e il cortometraggio avrebbe avuto un taglio ancora migliore.

In bocca al lupo.
da ScriptMode
#1278562
Ciao, ti dico la mia.
- Fotografia assente: quasi tutto il filmato è praticamente al buio, e credo che la fotografia sia del tutto inesistente, rendendolo quindi piatto e dopo un pò fastidioso (ho avuto difficoltà a visionarlo tanto da dover sparare la massimo la luminosità..)
- Recitazione pessima: senza offesa, sia chiaro, ma la recitazione di entrambi gli "attori" nella scena dello psicologo è davvero brutta.
- Trama confusa e inconcludente: per dirla in breve, non c'ho capito nà mazza! ahahaah seriamente, non ho afferrato il punto, lo sviluppo, la trama in sè.
- Contenuto: visto il titolo "solitudine" mi aspettavo l'argomento fosse questo, invece mi sembra più orientato verso il tema della depressione e la psicosi.
- Nesso: non riesco a trovare il nesso tra le maschere (concetto trito e ritrito) e il tema della solitudine. Voglio dire, la solitudine, in quanto tale, dovrebbe prevedere un'estraneazione verso il mondo, quindi, perchè il protagonista crea/possiede queste maschere? Con chi dovrebbe mostrarle se è il tema è la solitudine?
- Pesantezza: in generale il corto in sè mi ha dato una grande sensazione di pesantezza... e non per il tema affrontato, ma per "come", è stato affrontato, considerando anche che l'amatorilità non aiuta.

Mi è piacita l'inqudratura al minuto 02:50. Spero di non essere stata troppo cruda, apprezza perlomeno la sincerità. Buon lavoro.
da maredinemo1
#1278571
Ciao, ti dico la mia.
- Nesso: non riesco a trovare il nesso tra le maschere (concetto trito e ritrito) e il tema della solitudine. Voglio dire, la solitudine, in quanto tale, dovrebbe prevedere un'estraneazione verso il mondo, quindi, perchè il protagonista crea/possiede queste maschere? Con chi dovrebbe mostrarle se è il tema è la solitudine?


Fatto salvo il tuo giudizio su gli altri aspetti del cortometraggio che possono essere condivisibili. E' sempre un primo lavoro però e personalmente tengo più d'occhio la capacità di esprimesi che gli aspetti strettamente tecnici, che vengono in subordine. Non che non siano importanti. imho

le maschere rappresentano il nostro aspetto obbediente alla società per non esserne estromessi e riceverne vantaggi. Pochi però sono quelli in cima alle nostre società a godere di veri privilegi. Agli altri spetta una vita ordinaria.
Se scavi in te stesso, con onestà intellettuale e inizi a ragionare con la tua testa, sei pericoloso per la società gerarchicamente organizzata e vieni emarginato.
Ora a questo punto, e ci riescono pochissimi, bisogna fondare un gruppo o un movimento di opposizione interno che rivendichi maggiore diritti e giustizia.
Sfruttare la storia di un ragazzo problematico in un corto di 20 minuti, può anche funzionare.
da ScriptMode
#1278600
le maschere rappresentano il nostro aspetto obbediente alla società per non esserne estromessi e riceverne vantaggi. Pochi però sono quelli in cima alle nostre società a godere di veri privilegi. Agli altri spetta una vita ordinaria.


Ciao. Il concetto in sè è chiaro, semplicemente non trovavo il nesso empatico tra la solitudine e le maschere. Potresti dire "perchè questo spinge il protagonista all'isolamento/solitudine", però allora il concetto mi pare si amplifichi talmente tanto da perdersi un pò. Ma attenzione, questa è solo la mia opinione, è possibile che la chiave di lettura sia molto più semplice di come sembri a me, ma ammetto che il tutto, come dicevo prima, mi è sembrato un pò confuso e inconcludente. Forse proprio perchè trattandosi di un primo lavoro le idee sul come svilupparlo in modo efficace sono ancora un pò troppo acerbe.
da spirit74
#1278654
A dire il vero le riprese che mi sono dispiaciute di meno sono proprio quelle al buio...trovo che abbiano "più fotografia" piuttosto che quelle in luce e comunque hanno significato perchè accompagnano lo stato d'animo del protagonista.
Filmare al buio dovrebbe essere più difficile (nonostante i prodigi della moderna tecnica) e non mi sentirei di dire che in esse la fotografia sia davvero inesistente...diverso il discorso per le riprese in luce che sono davvero anonime.
Piuttosto non mi è affatto piaciuta la tonalità in blu che accompagna la maschera nera.
A dire il vero è prorio la maschera nera la cosa che proprio non mi è piaciuta di tutto il corto ! Troppo " Adam Kadmon", troppo prolissa e presente così all'improvviso e tutta d'un botto. Dice che il protagonista dovra gettare tutte le maschere per crearne una nuova e sola...io credo sarebbe stato più corretto ribadire il concetto che egle sarebbe dovuto uscire semplicementa con la propria vera faccia piuttosto che con una maschera che la riproducesse....
Comunque il concetto delle maschere bianche e nera così come quello degli spari e del sangue sono chiari.
Avrei preferito un soggetto diverso ma non posso comunque criticare lo sviluppo di questo corto più di tanto considerando anche che si tratta di un primo lavoro.
Anzi per essere un primo lavoro devo dire che è sopra la media (tecnicamente parlando).
Lo considererei comunque un esordio incoraggiante con l'augurio di poter continuare miglirando sempre più !
Prima cosa da migliorare, è già stata detto, LA RECITAZIONE !
In bocca al lupo.

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