Antonella Bellecca ha scritto: ↑sab, 11 apr 2020 - 18:55
Prima di tutto complimenti per l'inventiva e l'immaginazione. Riguardo al CERVO, ho scritto alcune notazioni che ti copio. La storia mi è piaciuta molto anche se finisce all'improvviso.
e io ti ringrazio per il tempo che hai impiegato
Antonella Bellecca ha scritto: ↑sab, 11 apr 2020 - 18:55
2. Nella scena 5, l'intera conversazione è OS. Sei sicuro di questa scelta? Sullo schermo si traduce in una immagine fissa del ragazzo che ascolta, a me sembra troppo statico.
sì, l'ho fatto di proposito perché il cortometraggio è tutto dal punto di vista del ragazzo, e non volevo scene in cui lui non c'è. noi vediamo quello che vede lui e scopriamo le cose (l'amante) quando le scopre lui.
Antonella Bellecca ha scritto: ↑sab, 11 apr 2020 - 18:55
3. Scena 7: "Il sole le illumina, come a dargli..." dovrebbe essere "come a dar loro..." (riferito alle corna del cervo).
ops! purtroppo gli errori sfuggono sempre non importa quante volte rileggi. grazie!
Antonella Bellecca ha scritto: ↑sab, 11 apr 2020 - 18:55
5. Non sono per principio contraria a qualche notazione emotiva, ma qui davvero abbondano. Per es. nella scena 8, "il vento sembra cambiare, come offeso da qualcosa", "il suono del vento non somiglia a niente", "un suono che lo separa da ogni cosa, come se non avesse importanza"... Queste non sono né azioni né inquadrature: che se ne fa il regista di queste notazioni? Sono letterarie, non tecniche, mentre una sceneggiatura è uno strumento tecnico, ha uno scopo pratico. Anche se è difficile staccare l'idea del film, che hai in mente, dalla sceneggiatura che scrivi, in realtà devi sempre ricordare che l'autore del film è il regista, lo sceneggiatore serve solo a elencare le scene: il clima, lo stile, il ritmo, sono dati dalla regia, non dalla sceneggiatura.
ecco questa è una cosa che io capisco ma fino a un certo punto. per esempio se un personaggio è in silenzio e vede qualcosa, qualcosa che non è una cosa importante o straordinaria (per esempio un semplice albero mosso dal vento) ma PER LUI è importante e per questo si prende del tempo, rallentando l'azione, io come faccio a esprimerlo? dovrei scrivere solo "tizio guarda l'albero mosso dal vento"? non sto facendo polemica, è solo che penso che forse dovrei in qualche modo cercare di spiegare il motivo per cui sta zitto e guarda il vento, anche se magari non è filmabile.
cioè ho pensato che forse la sceneggiatura è sì una descrizione di fatti, ma alcune volte per esprimere qualcosa bisogna sfociare nel letterario, perché per far immaginare qualcosa al regista, qualcosa di più profondo, a volte l'elenco di fatti non basta. anche perché i personaggi sono importanti e i loro sentimenti spesso possono determinare delle scelte che poi fanno all'interno della storia.
però ripeto non sto polemizzando, cerco solo di spiegare perché l'ho fatto. non saprei come esprimere la profondità di un pensiero senza dirlo (sempre qualche riga, s'intende)
Antonella Bellecca ha scritto: ↑sab, 11 apr 2020 - 18:55
6. La scena 15 non è molto chiara, dovresti descrivere meglio il luogo dove si svolge. Non si visualizza spazialmente il rapporto tra la cucina e le scale; forse dovresti suddividere in due scene. La descrizione degli ambienti è parte integrante dell'azione: non che debba essere minuziosa, ma sufficiente a visualizzare la scena.
forse hai ragione. dici dovrei descrivere meglio la casa? ho pensato di non dare indicazioni troppo precise sulla scenografia o location, in modo tale da lasciare spazio al regista. anche perché la geografia della casa non è così fondamentale.
Antonella Bellecca ha scritto: ↑sab, 11 apr 2020 - 18:55
10. I rumori che dovranno essere prodotti a parte devono essere segnalati in maiuscolo. Per es. nella scena 19 "uno sparo" dev'essere in maiuscolo, perché presumibilmente il rumore verrà aggiunto in postproduzione, quindi non fa parte delle riprese. Ugualmente nella scena 20: Silenzio, ogni tanto VERSI DI ANIMALI NOTTURNI. E poi: Lo stomaco del Ragazzo FA RUMORE. Etc.
ah ok. avevo letto effettivamente delle sceneggiature (in inglese) in cui erano in maiuscolo e altre in minuscolo. visto che ero indeciso, ho pensato di tenerle minuscole per tenere la lettura più fluida
Antonella Bellecca ha scritto: ↑sab, 11 apr 2020 - 18:55
11. In una sceneggiatura non si può mettere "un urlo" (scena 19), ma si deve indicare l'urlo come battuta, così:
PADRE (O.S.)
(urlo di dolore)
AAH!...
ah! non lo sapevo! grazie!
una domanda allora: quando si hanno delle scene in cui si sente parlare dei personaggi lontani, però non è davvero importante cosa dicono, dovrei scriverlo comunque?
grazie molte comunque! posso chiederti invece cosa ti è piaciuto? al di là degli aspetti tecnici