Rieccomi a Roma: il libro si chiama
IL CINEMA OLTRE LE REGOLE - Nuovi modelli di sceneggiatura
autori: Ken Dancyger e Jeff Rush
collana: Holden Maps
editore: BUR
costo (nel 2000): 15,49 €
La cosa bella di questo libro (che viene descritto come un manuale avanzato di sceneggiatura) è che spiega innanzitutto un minimo di gergo tecnico da sceneggiatori, poi passa alle varie strutture (in uno, due o tre atti), e dopo inizia il lavoro di scardinamento delle regole: per ogni regola prende in esame la sceneggiatura di un film che la trasgredisce con successo.
Non sono d'accordo che sia solo per chi già conosce le regole base, io ho trovato la parte sulla struttura in tre atti assolutamente perfetta anche per me che partivo quasi da zero. Ottima lettura, una spanna sopra a tutti gli altri testi che spesso sono aria fritta o divertente aneddotica priva di un reale insegnamento. E poi c'è Tarantino in copertina! :-)
Suggerisco poi i grandi fondamentali della letteratura da cinema come "Il cinema secondo Hitchcock", i saggi di Andrè Bazin e di Ejsenstein, "fare un film" di Federico Fellini, "Io, Orson Welles" di Peter Bogdanovich, "I tre usi del coltello" di David Mamet, "Il bello del mio mestiere" di Martin Scorsese e moltissimi altri a seconda di gusti e propensioni personali.
Io Il Cinema Oltre le Regole non l'ho trovato molto utile, in verità...
è scritto in modo poco piacevole da leggere e l'unica parte che ad oggi rileggo e mi è risultata preziosa per le lezioni è quella riguardante i generi, quando li analizza nello specifico. Ecco...io direi di leggere solo quella parte!!
Il libro che secondo me è basilare per chiunque voglia approcciare al mestiere di sceneggiatore è l'ultra-classico di Syd Field, fermo restando che è assolutamente insufficiente ed è anche un po' datato. Però non leggerlo equivale a volersi fare la comunione senza aver mai letto la Bibbia!
Essenziali a mio avviso sono:
Introduzione alla sceneggiatura, di Parent-Altiere, per quel che riguarda l'impaginazione e la forma;
Il viaggio dell'eroe, di Chris Vogler, per quel che riguarda la struttura narrativa;
Come scrivere una grande sceneggiatura, di Linda Seger, per i contenuti e non solo.
In Italia non c'è una grande tradizione, perché i nostri sceneggiatori sono sempre stati un po' allergici alle regole, il manuale di Age, ad esempio, è godibilissimo ma parla più o meno della sua esperienza pratica.
Io sono dell'opinione che la struttura americana, con tutte le sue regole formali ed estetiche è importantissima, poi si può anche evadere da essa, ma in modo consapevole.