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Videomakers.net incontra Alex Marchi

posted by VMStaff

VideoMakers.net collabora con Blackmagic Design, importante produttore di hardware per la produzione video, nello scoprire nuovi talenti ed importanti realtà italiane che si distinguono nel mercato nazionale ed internazionale per la qualità delle produzioni e dei servizi offerti.
Uno sguardo, dunque al mondo professionale della produzione video e della creatività con attenzione particolare l’hardware ed al software utilizzato.

Artisti emergenti

Alex Marchi è un giovane filmmaker italiano, toscano, per la precisione. Dopo aver lavorato su di un lungometraggio, scrive e dirige video musicali per artisti italiani emergenti.
Nel suo ultimo video, per la giovane rock band Amnèsia, Alex ha utilizzato laBlackmagic Pocket Cinema Camera accompagnandola con alcune lenti vintage al fine di creare un video estremamente evocativo per il loro pezzo inedito “Transienceâ€.
Blackmagic Design ha contattato Alex per avere maggiori informazioni riguardo alle sue idee per il video e come la cinepresa gli ha permesso di trasformare la creatività iniziale in cinematografia.

Alienazione e liberazione: i problemi adolescenziali in immagini

Alex Marchi: I quattro membri degli Amnèsia sono molto giovani, hanno tra i sedici e i diciassette anni. Il loro sound si ispira a quello di band come i Muse e i Paramore. Hanno idee molto precise su come la loro musica debba riflettere quella che è la loro età e il brano “Transience†raggiunge l’obiettivo nel momento in cui si focalizza sul senso di smarrimento e di alienazione che coglie i ragazzi all’improvviso, una una situazione di totale normalità, come essere ad una festa con gli amici, o attendere il treno alla stazione.

Per dare vita a questo, ho creato due situazioni nel video. La prima, abbiamo girato in ambienti urbani e caotici, come la stazione ferroviaria o le house parties, dove la band ha interagito con gli amici e con le comparse.
Ho girato tutto questo con la Pocket Cinema Camera a mano, dato che l’obiettivo era quello di trasmettere la scomodità del sentirsi in balia della folla; ci troviamo nel bel mezzo dell’azione, di un senso di movimento trascinante, ma c’è un senso sotteso di insicurezza e malessere che tutti abbiamo provato a quell’età.
Questa prima situazione va ad alternarsi con scene d’esterni della band che suona, sia in un prato che in una vecchia cava abbandonata. Questi momenti corrispondono ai ritornelli, nei quali la melodia e le atmosfere della canzone accelerano e toccano quei momenti in cui la rabbia e la ribellione, spesso contro tutto e dunque nessuno, si manifestano come uniche certezze di quegli anni belli, ma difficili. Queste riprese hanno richiesto l’impiego di cavalletto e slider cosicché si potesse dare più struttura al girato, senza rinunciare ad avere immagini fresche e piene di vita.

Credo che sia fondamentale, in un video musicale, che la cinepresa viva il ritmo della musica senza obbligarlo mai in scelte registiche esterne. E quindi, in un modo o nell’altro, il movimento, che scandisce il tempo, sia necessario. La maneggevolezza della Pocket Cinema Camera ha reso molto semplice riprendere in movimento e dare al girato una tocco totalmente naturale.

[youtube]https://www.youtube.com/watch?v=OeZlrissrog[/youtube]

Colori d’impatto

A.M.: Le immagini estremamente cinematografiche che Pocket Cinema Camera produce, sono incredibili. Sono un fan degli obiettivi vintage, come l’Helios 44-2 e il Petri 135 f/2.8, che mi hanno aiutato a dare, alle scene più introspettive, dei colori più delicati e pastosi. Per le location esterne ho usato un Lumix 14-140 che ha un alto livello di contrasto ed è estremamente nitido.
Ho filmato tutto in ProRes 422, 24 fps in modalità Film e questo mi ha permesso di avere immagini di alta qualità e molto dettagliate. Volevamo, nel taglio finale, dei colori d’impatto, saturi e pieni di sostanza, necessari per avere un video di forte impatto emotivo. Ad esempio, la scena in cui la band suona nel prato, non sarebbe stata la stessa senza quei colori, né avrebbe avuto lo stesso impatto. Questa cinepresa ci ha permesso di esporre il cielo cosicché risultasse potente ed invasivo, senza sottoesporre il prato o il volti dei ragazzi. Ci ha consentito un’eccellente flessibilità in post produzione, dove abbiamo potuto lavorare molto sui colori. Credo che i colori della Pocket Cinema Camera sono tra i più evocativi e poetici con cui abbia lavorato.

Affrontare le basse luci

A.M.: Quando abbiamo girato le scene della stazione, in notturna, ero preoccupato dato che il Lumix 14-140 ha un diaframma massimo di f/4, che alzando necessariamente le ASA, avrei ottenuto clip con molto noise. Abbiamo girato, in ogni occasione, senza superare le 800 ASA e con l’uso di alcuni plugin in post produzione, è stato possibile avere ottimi risultati senza problemi di rumorosità. Anche nelle basse luci, la Pocket Cinema Camera ha risposto positivamente a ci ha consegnato ottime immagini che i ragazzi hanno subito adorato.
In passato ho fatto grande uso di DSLR, ma la semplicità della Pocket Cinema Camera e la qualità delle immagini, sono state una svolta per me.
Stare dietro alla cinepresa mi fa sentire come un marionettista che porta in vita quelle prime inconclusive forme di colore che hanno generato le idee, ed è straordinario come questa piccola cinepresa possa darmi i colori e le sensazione che ho immaginato.

Oltre a quanto ci ha raccontato Alex Marchi sull’utilizzo della Blackmagic Pocket Cinema Camera, qui è possibile trovare la scheda dettagliata del videoclip “Transience”.

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