2 Marzo 2023 –  Fotografia, Telecamere 

Canon EOS R5 C

Scritto da Yarin VooDoo

Chi segue le nostre pagine assiduamente da qualche anno, ha certamente vissuto e condiviso insieme a noi l’evoluzione tecnologica della ripresa video che, ad un certo punto (precisamente nell’autunno del 2008 grazie a Canon), ha coinvolto (e travolto) il mondo della fotografia, portando nel mondo video corpi macchina finora dedicati esclusivamente allo scatto singolo.

Questo sconvolgimento ha dato un’ulteriore spinta alla democratizzazione della ripresa video, consentendo l’ottenimento di un’estetica (grazie al maggior controllo sulla profondità di campo) finora possibile solo con le macchine da presa usate nel cinema, creando, pian piano, l’esigenza di creare una nuova classificazione per questi “nuovi” strumenti di ripresa, tanto che anche sul nostro forum abbiamo visto nascere la sezione “Cinecorder, Dslr & Mirrorless” per distinguerli dalle più classiche videocamere.

Nel tempo abbiamo avuto modo di apprezzare le qualità, ma anche le limitazioni (se non anche i difetti) di queste macchine da presa con un corpo simile, se non identico, a quello di una classica macchina fotografica Reflex o, successivamente, Mirrorless.

I produttori, visto anche il crescente interesse del mercato, hanno via via introdotto funzionalità e caratteristiche come l’aumento di risoluzione e l’integrazione di codec evoluti, fino alla registrazione RAW e altro ancora.

Anche Canon, pioniere in questo settore, ha sviluppato notevolmente i propri prodotti creando la gamma Cinema EOS specificatamente dedicata alla ripresa video di alto livello.

Tuttavia nel tempo non si era ancora riusciti a coniugare in modo perfetto il mondo della fotografia con quello della ripresa video, poiché tutti i prodotti in commercio eccellevano da un lato e peccavano dall’altro: chi aveva spiccate doti fotografiche, spesso mancava persino di funzionalità ritenute basilari da qualsiasi cameraman, viceversa corpi macchina prettamente dedicati al video spesso avevano funzionalità fotografiche molto limitate, se non assenti.        
Il motivo di questo è facilmente spiegabile nell’approccio decisamente diverso tra fotografo e cameraman quando si cerca di catturare una scena, sebbene i concetti di base siamo similari: quando scattiamo una fotografia abbiamo necessità di determinate informazioni e comandi che differiscono molto da quanto necessario durante una ripresa video.

Canon, con la EOS R5 C ha probabilmente trovato l’uovo di colombo, la soluzione perfetta per far coesistere entrambi i mondi nello stesso corpo macchina: utilizzare lo stesso hardware, ma controllato da due sistemi operativi completamente diversi e specializzati, ognuno, ad un compito specifico.

Caratteristiche Tecniche

Dopo questo lunghissimo cappello introduttivo, ma credo necessario per meglio contestualizzare le caratteristiche della Canon EOS R5 C, passiamo in rassegna le specifiche tecniche principali e l’hardware per poi analizzare più nel dettaglio cosa comporti a livello pratico avere a disposizione due sistemi operativi diversi dedicati uno per la fotografia e l’altro per il video.

Canon EOS R5 C
Canon EOS R5 C

La EOS R5c mostra i muscoli già dalle “specs”, infatti Canon propone sul proprio sito web una lista interminabile di caratteristiche, inutile da riportare interamente qui, dove invece riassumo gli elementi più importanti e lasciandovi il link per leggervi tutto il resto.

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  • Sensore Full-Frame 8K
    • Sensore CMOS Full Frame 3:2 (36 x 24 mm) – Filtro a colori primari RGB (matrice di Bayer)
    • Ripresa di video fino a 8K a 30 fps (60 fps con alimentatore esterno)
    • Modalità Sensore: Full Frame (8K)/Super 35mm (Crop)/Super 16mm (Crop)
  • Scatti fotografici a 45Mpx
    • Scatto di immagini ad alta risoluzione a 20 fps (elettronico) e 12 fps (meccanico)
  • Registrazione a lunga durata
    • Ripresa di filmati a 8K senza limitazioni con sistema di raffreddamento attivo
  • Dual Pixel CMOS AF
    • Messa a fuoco automatica con Eye AF ed EOS iTR AF X
  • Processore di immagini: DIGIC X
  • Innesto obiettivo: Innesto RF Canon; Obiettivi compatibili: tutti gli obiettivi RF ed EF (compresi gli obiettivi EF-S/EF cinema)
  • Sistema di stabilizzazione dell’immagine: IS elettronico a 5 assi. Si coordina con gli obiettivi supportati dotati di IS ottico per prestazioni ottimali.
  • Filtro ND: No
  • Cinema RAW Light
    • Registrazione in formato RAW a 12 bit fino a 2,6 Gbps
  • XF-AVC e MP4
    • Registrazione in formato XF-AVC fino a 810 Mbps (4:2:2 a 10 bit) e HEVC fino a 540 Mbps
  • Formati di registrazione HDR
    • Canon Log 3, PQ e HLG
    • Gamma dinamica:
      • Canon Log 3: 1600%/14 stop (a ISO 800)
      • Wide DR: 800% (a ISO 400)
  • Funzioni Cinema EOS
    • Wave Form monitor, False Colour (falsi colori), Timecode e altro
  • Supporti di registrazione interna:
    • 1x scheda CFExpress (CFExpress 2.0 di tipo B)
    • 1x scheda SD (SD/SDHC/SDXC) (Registrazione su scheda SD disponibile a bitrate fino a 650 Mbps)
  • Frame rate:
    • Modalità 59,94 Hz (59,94P/59,94i/29,97P/23,98P)
    • Modalità 50,00 Hz (50,00P/50,00i/25,00P)
    • Modalità 24,00 Hz (24,00P)
  • Slow/fast motion:
    • Registrazione 8K fino a 30 FPS (60 FPS con alimentazione esterna)
    • Registrazione 4K/FHD: fino a 120 FPS
  • Design robusto e compatto
    • Corpo compatto e leggero (680 g) resistente alla polvere e all’umidità

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I progettisti Canon, per ottenere la quadratura del cerchio, sono partiti da un progetto e un hardware già di successo a livello commerciale, la mirrorless Canon R5, potenziandone e modificandone le caratteristiche per renderla adatta anche alla ripresa video.

Canon EOS R5 C
Canon EOS R5 C – Sensore Full Frame

Osservando il corpo macchina, a prima vista è facile confondere i due modelli se non fosse per l’icona C rossa a destra dell’innesto RF Canon e che richiama subito il mondo Cinema EOS; subito dopo non possono passare inosservate le feritoie laterali che fanno parte del nuovo sistema di raffreddamento attivo, appositamente studiato per consentire riprese video fino a 8K senza interruzioni, e che rendono il corpo macchina più pronunciato della sorella R5, sebbene l’ergonomia non ne abbia risentito particolarmente.

Canon EOS R5 C
Canon EOS R5 C – Feritoie di ventilazione

Come indicato nelle specifiche tecniche riportate poco più sopra, il corpo macchina è tropicalizzato per resistere a polvere e umidità; anche il sistema di raffreddamento attivo è stato progettato per non inficiare questa caratteristica, garantendo una buona protezione interna contro acqua e polvere, così da consentire l’uso della macchina anche in condizioni di ripresa non ideali, il tutto racchiuso in un telaio in lega di magnesio dal peso di 680g senza batteria.

Che la Canon EOS R5 C abbia una innata vocazione per la produzione video lo si capisce immediatamente osservando il pulsante di scatto, che in questo modello si colora del classico rosso tipico delle videocamere, oltre alla presenza di due tally light poste sul fronte e sul retro del corpo macchina e ovviamente necessarie per avere un feedback sull’attivazione della registrazione video.

Canon EOS R5 C
Canon EOS R5 C – Vista Superiore

Osservando meglio i vari pulsanti è facile notare che ognuno ha un proprio numero identificativo, peculiarità che segue la possibilità di personalizzare i vari comandi e che ci consente di memorizzarli più facilmente; questa caratteristica è tipica dei prodotti Cinema EOS, ulteriore dimostrazione della natura duale di questo prodotto.

La porta HDMI è in realtà una porta micro-HDMI, cosa che farà storcere il naso a non pochi operatori video; fortunatamente Canon fornisce in dotazione un apposito supporto per aumentare la stabilità e la sicurezza dei cavi collegati alle porte della macchina.

Tramite la porta HDMI è possibile utilizzare un recorder esterno, come l’Atomos NINJA V+(al momento l’unico recorder esterno supportato), per memorizzare i video in formato ProRes; in questo caso la EOS R5 C è in grado di creare automaticamente i file Proxy sulla scheda SD inserita nella macchina.

Canon EOS R5 C
Canon EOS R5 C – Porte di comunicazione

Sempre su questo lato del corpo macchina troviamo la porta USB-C che consente la ricarica della macchina, il trasferimento dei file e anche lo streaming diretto tramite computer grazie al supporto nativo UVC/RTP.        
La macchina utilizza internamente le batterie BP6NH, le stesse della sorella R5, quindi batterie non ottimizzate per l’utilizzo video e questo ne riduce l’autonomia sul campo quando utilizzata come videocamera; per quanto riguarda la ricarica della batteria potremo, appunto, utilizzare la porta USB-C ma solo quando la macchina è spenta.

È possibile utilizzare la porta USB-C anche per alimentare direttamente la macchina per l’utilizzo prolungato sul campo, ma è necessario utilizzare un power-bank che abbia almeno 45W di potenza, in questo modo potremo effettuare riprese in 8K 60p Cinema RAW, anche con l’ausilio dell’auto-focus, senza dover utilizzare l’alimentatore di rete esterno.    

Sul fronte audio, in analogico potremo fare affidamento solo alle classiche connessioni IN/OUT, ma è possibile sfruttare la slitta superiore per collegare il Tascam CA-XLR2d-C in grado di prelevare l’audio in formato digitale dai contatti presenti sulla slitta, fornendo al contempo sia comandi manuali che prese XLR.

Non mancano anche una porta per l’alimentazione esterna oltre ad un terminale per la gestione del Time Code sia in ingresso che in uscita; tutti i connettori sono protetti da sportellini in gomma contro polvere e schizzi d’acqua.

Per quanto riguarda i supporti di memorizzazione la Canon R5 C dispone, sul lato destro del corpo macchina, di due differenti slot protetti da un apposito sportellino: uno slot per schede SD UHS-II e uno slot CFExpress 2.0 Tipo B, con la possibilità di combinare i due slot per gestire vari formati di registrazione e, come indicato poco sopra, anche per combinare la creazione di file proxy quando si memorizzano i media principali su un registratore esterno.

Canon EOS R5 C
Canon EOS R5 C – Slot schede di memoria

Alcune schede CFExpress potrebbero contribuire al surriscaldamento della macchina, soprattutto nelle modalità di ripresa più esose in termini di transfer rate; tra le varie marche in commercio alcune soffrono più di altre di questo problema, quindi il consiglio è di fare qualche ricerca o di confrontarvi sul nostro forum per avere testimonianze dirette durante l’utilizzo sul campo.

Per quanto riguarda la gestione delle schede CFExpress 2.0 Tipo B, occorre anche segnalare che la lettura dei file memorizzati per il trasferimento verso il computer è supportata solo per foto (RAW e JPG) e per file MP4, ma non è supportata per i video registrati con il codec XF-AVC o Cinema RAW Light, i quali non saranno neanche visibili da computer a macchina collegata via USB, sebbene questi sia riproducibili sulla macchina; per poter trasferire questo tipo di file è necessario dotarsi di un lettore CFExpress esterno da collegare il computer.

La Canon R5 C sfoggia un mirino OLED a colori ad alta risoluzione da 0,5” con 5,76 milioni di punti, in grado di offrire una copertura di circa il 100% con ingrandimento 0,76x e correzione delle diottrie, e uno schermo LCD touch-screen orientabile da 3,15” da 2,1 milioni di punti, con vetro rinforzato e, anche in questo caso, con copertura di circa il 100%.

Canon EOS R5 C
Canon EOS R5 C – Schermo Orientabile

Sul fronte delle ottiche supportate, la Canon EOS R5 C è compatibile con gli obiettivi Canon EF, RF e Cinema, offrendo quindi un parco ottiche decisamente vasto e adatto a qualsiasi situazione di scatto o ripresa; inoltre offre pieno supporto all’ottica Canon RF 5.2mm F2.8 L Dual Fisheye offrendo un workflow semplificato per l’ottenimento di riprese VR180 utili per tutti quei filmmaker che vogliono approcciarsi alla creazione di contenuti particolari come, ad es., quelli fruibili tramite visori di realtà virtuale.

Interfaccia

Come anticipato nell’introduzione, Canon ha deciso di integrare in uno stesso corpo macchina due mondi completamente diversi, quello fotografico e quello video, integrando due sistemi operativi specifici, così che l’operatore possa ottenere il massimo da ognuna delle due modalità.

Personalmente, dopo aver avuto la possibilità di provare sul campo la macchina, ritengo la scelta dei due sistemi operativi vincente, sicuramente un qualcosa che avrebbe dovuto essere messo in campo già da tempo, ma che, forse a causa della potenza di calcolo richiesta, non ancora possibile sull’hardware del passato.

Canon EOS R5 C - Selettore di accensione
Canon EOS R5 C – Selettore di accensione

Salta sicuramente l’occhio come la posizione OFF del selettore di accensione sia centrale, invece che a fine corsa, questo perché nella Canon EOS R5 C il passaggio tra la modalità fotografica e quella video richiede necessariamente lo spegnimento dell’hardware per poter avviare il sistema operativo specifico per la modalità scelta, questo comporta inevitabilmente un minimo di latenza nel passaggio, ma l’attesa è giusto di qualche istante, senza contare che nella modalità video è possibile impostare uno dei tasti del corpo macchina per scattare fotografie, qualora fosse necessario catturare uno specifico istante senza avere la possibilità di fare lo switch della modalità operativa.

Accendendo la macchina nelle due modalità la differenza di impostazione sia della schermata principale di ripresa che dei vari menu è netta, senza possibilità di confondersi: nella modalità foto chi è già abituato al mondo Canon si troverà immediatamente a casa, sia a livello di impostazione delle varie voci del menu che di gestione, viceversa chi ha già avuto modo di utilizzare prodotti Cinema EOS non avrà difficoltà a destreggiarsi con le (tante) funzionalità della modalità video.

Qui di seguito riporto due gallerie con alcune schermate catturate via HDMI direttamente dalla Canon EOS R5 C, partendo dai menu della modalità Photo.

Quindi la galleria dei menu della modalità Video.

La macchina offre una quantità decisamente importante di opzioni e setting, tanto che a prima vista ci si potrebbe trovare disorientati, soprattutto se si arriva da prodotti della concorrenza; tuttavia la macchina è pensata per un pubblico professionale che, dopo i primi istanti, sicuramente inizierà a destreggiarsi in modo sicuro tra le varie funzionalità.

Utile la possibilità di accedere ad una schermata di impostazione rapida dove poter cambiare al volo alcuni parametri fondamentali, senza necessariamente dover scorrere le pagine del menu.

Per quanto riguarda la modalità video, la Canon EOS R5 C offre veramente tante opzioni per impostare al meglio sia la modalità di ripresa che avere a disposizione nel mirino, sul monitor integrato o su un monitor esterno, tutte le informazioni necessarie per il controllo della ripresa compresi Wave Form e modalità a Falsi Colori.

Prova Su Strada

La Canon R5 C mantiene le ottime doti fotografiche della R5, utilizzando lo stesso sensore Full Frame da 45 megapixel, con raffica fino a 20fps, valore ISO massimo di 51.200 e Dual Pixel CMOS AF II per una messa a fuoco rapida e precisa, con supporto alle modalità di messa a fuoco avanzate Eye AF e EOS iTR AF X per il rilevamento degli occhi in tempo reale, anche con visibilità di un occhio solo e quando il soggetto ruota la testa, il tutto gestito dal processore di elaborazione DIGIC X.

Visto le indubbie doti del comparto fotografico, la nostra prima uscita di test ha avuto come scopo principale la prova sia dell’ergonomia della macchina che la resa, anche in condizioni critiche di bassa luminosità; per questo abbiamo scelto come location la Pieve Di San Pietro, antica pieve romanica sita nel borgo di Gropina, che alcune testimonianze fanno risalire addirittura al 780 d.c.

La scarsa illuminazione interna ha permesso di mettere alla frusta la resa qualitativa ad alti ISO, oltre a consentirci di apprezzare la resa dei dettagli fotografando gli elementi decorativi dei capitelli e del pulpito.        
Per analizzare la tenuta ad alti ISO, il soggetto ideale si è rivelato sicuramente l’abside grazie alla scarsa illuminazione diffusa, ma con la presenza di punti luce focalizzati su alcune parti.

Canon EOS R5 C
Canon EOS R5 C – Test ISO

Dall’immagine, scattata con un range ISO da 1600 a 51.200, ho estratto due dettagli, il primo è il capitello a destra, zona adeguatamente illuminata, mentre il secondo è un dettaglio delle piccole colonne che decorano la parte dietro l’altare; come potrete facilmente notare dalle immagini riportate di seguito, fino a 12.800 ISO la tenuta sui dettagli è decisamente buona; a 25.600 i dettagli iniziano ad ammorbidirsi, mentre a 51.200 il rumore è evidente, con un accentuazione del rumore di crominanza, sebbene l’immagine risulti ancor perfettamente intellegibile e, in una certa misura, ancora utilizzabile.

Test ISO – Dettaglio A

Test ISO – Dettaglio B

Nonostante la luce veramente scarsa (e non ha aiutato la giornata nuvolosa), a 1600 ISO è stato possibile ottenere scatti qualitativamente molto buoni, con ottima resa dei dettagli sia nelle zone di luce che quelle in ombra, il tutto scattando a mano libera e con tempi di scatto piuttosto lunghi (tra 1/10 e 1/20 di secondo), ma senza problemi di mosso.

Di seguito è possibile ammirare il bel pulpito e i decorati capitelli.

Canon EOS R5 C
Canon EOS R5 C – Pulpito

Nonostante il primo test sul campo della R5 C si sia rivelato piuttosto convincente, alcune peculiarità della macchina, come la raffica fino a 20fps e la tropicalizzazione, invitavano a testarla anche in un ambito più sportivo.      
Con l’aiuto di un amico, ci siamo spostati sui sentieri del Trail Center Roveta, nei dintorni di Firenze, per fare qualche scatto in sella alla MTB e qui la macchina Canon ha confermato le sue ottime qualità.

Anche in questa situazione ho utilizzato la macchina a mano libera, senza l’ausilio di cavalletti o gimbal, proprio per valutarne l’ergonomia, la praticità di utilizzo e la resa in condizioni “non preparate” e la R5 C non ha assolutamente deluso restituendo scatti di grande qualità e con un’ottima resa cromatica, oltre ad una precisione e rapidità della messa a fuoco di alto livello.

Canon EOS R5 C
Canon EOS R5 C – Sport Photography

Gli scatti fotografici hanno richiesto ben poca post-produzione per tirar fuori colori brillanti e saturati, ma al contempo molto naturali, in grado di esaltare i toni tipici del bosco in inverno illuminato dalla luce del sole.

L’occasione però era ghiotta anche per valutare la ripresa video, anche perché la R5 C, nelle stesse intenzioni di Canon, nasce come videocamera con un ottimo comporto fotografico e non come macchina fotografica, con un ottimo comparto video; quindi, grazie alla pazienza dell’amico rider, abbiamo ripercorso i sentieri per catturare qualche sequenza d’effetto, registrando in 4K HEVC YCC 4:2:0 a 10-bit con lut Canon Log 3; non è stato possibile spingersi oltre con risoluzione e codec per i problemi segnalati nell’articolo in merito al trasferimento dei file dalla scheda CFExpress al PC.

Canon EOS R5 C - Video Test

Di seguito è possibile visionare lo stesso video test, ma con il confronto tra il video nativo, la versione con applicata la LUT Canon Log 3 ed infine la versione con il color grading finale.

Canon EOS R5 C - Video Test (Color Grading Compare)

La Canon R5 C non ha deluso neanche nell’ambito video, grazie alle tante informazioni disponibili sullo schermo e all’utilissima funzione di video assist, che consente di applicare già in fase di ripresa una LUT così da avere un’idea piuttosto verosimile di quello che sarà il risultato finale dopo la post-produzione video.

Utile anche la possibilità di attivare il peaking per la messa a fuoco o la modalità a falsi colori, così da poter impostare la ripresa nel migliore dei modi.        
In macchina è possibile anche registrare direttamente sequenze in timelapse, oltre che in slow motion, stabilendo la cadenza di registrazione e quella di destinazione.

L’aver integrato il sistema operativo Cinema EOS già visto sulla C70, consente alla R5 C di eccellere in ambito video, coniugando al tempo stesso ottime qualità fotografiche, rendendola una macchina completa e utilizzabile in molti abiti professionali.

Le combinazioni di risoluzioni, codec, profondità colore (8/10/12-bit) e compressione consentono di adattarla a qualsiasi tipo di produzione video, anche grazie al supporto per il codec Cinema RAW Light nelle tre varianti LT (Light Quality), ST (Standard Quality) e HQ (High quality), unitamente all’assenza di limiti temporali per quanto riguarda la registrazione e alla possibilità di determinare, per le risoluzioni 4K e Full HD, se utilizzare il crop sul sensore o l’intera area così da non ridurre l’angolo di campo e sfruttare la messa a fuoco su tutto il sensore.

Rispetto alla già citata C70, la R5 C non è dotata di un sensore DGO (Dual Gain Output), ma può sfruttare un doppio ISO base (selezionabile sia manualmente che automaticamente) per migliorare la gamma dinamica e la resa ad alti ISO.

Stabilizzazione

La differenza più significativa con la sorella R5 è certamente la mancanza dell’IBIS (In Body Image Stabilization), cioè della stabilizzazione sul sensore.     
La scelta è stata fatta per eliminare innanzitutto un elemento che impatta sia sul consumo di batteria che sul riscaldamento del sensore, ma soprattutto è una scelta legata alla qualità video.

Infatti l’IBIS può produrre artefatti durante la registrazione video e, come per gli altri prodotti Cinema EOS e in generale per le videocamere, Canon ha preferito mantenere la sola stabilizzazione elettronica e demandare la stabilizzazione hardware a strumenti specifici e dedicati come i gimbal.

Nella prova sul campo possiamo però affermare che la stabilizzazione elettronica di cui è dotata questa macchina, essendo in grado di dialogare con le ottiche RF stabilizzate, consente di ottenere risultati eccellenti, tanto che si fa effettivamente fatica a pensare che manchi uno stabilizzatore sul sensore; questo lo abbiamo notato in particolare durante le riprese di test effettuate sui sentieri del Roveta Trail Center di Firenze, tutte realizzate a mano e senza l’ausilio di cavalletti o gimbal e dove la stabilizzazione elettronica combinata con le ottiche stabilizzate ha restituito ottimi risultati.

Filtri ND

I prodotti Cinema EOS offrono filtri ND integrati che semplificano le fasi di ripresa, senza dover ricorrere a filtri esterni da apporre davanti all’obiettivo, ma per la R5 C, essendo comunque un prodotto ibrido per uso sia fotografico che video, se da un lato si è rinunciato all’IBIS a favore della qualità video, dall’altra si è preferito rinunciare anche ai filtri ND integrati.

Rispetto alla concorrente diretta in casa Canon, cioè la C70 che è una macchina prettamente dedicata al mondo della produzione video professionale, va segnalato che la R5 C offre, oltre allo schermo orientabile, anche il mirino che risulta utile non solo nello scatto fotografico, ma anche nella ripresa video, soprattutto quando le condizioni di luce possono rendere difficoltoso il monitoraggio sullo schermo, senza contare che in modalità video la R5 C offre la possibilità di mostrare informazioni diverse sul mirino, sullo schermo e sull’uscita video HDMI.

Dual Pixel Raw

Caratteristica interessante sul fronte fotografico è la possibilità di abilitare la modalità Dual Pixel Raw che sfrutta le peculiarità del sensore per catturare due distinte immagini della medesima scena sfruttando i fotositi destri e sinistri in cui è diviso ciascun pixel del sensore, le due immagini saranno leggermente differenti tra loro e questo consente di incorporare nel file RAW anche una mappa di profondità così da poter successivamente rielaborare in macchina lo scatto, applicando quelli che Canon chiama “Illuminazione Ritratto” e “Nitidezza Sfondo”.

Con il primo effetto potremo variare l’illuminazione sui volti del soggetto fotografato così da schiarire, scurire o riposizionare le ombre, col secondo effetto invece potremo migliorare la nitidezza dello sfondo, ad es. per rimuovere la foschia in uno scatto di paesaggio.

Il file RAW ottenuto con questa modalità potrà essere rielaborato anche su computer tramite il software Canon Digital Photo Professional che ci consentirà di fare piccole variazioni al punto di massima nitidezza dello scatto (in sostanza variare leggermente il punto di messa a fuoco) o variare l’effetto Bokeh cambiando la prospettiva dell’immagine da destra a sinistra.

Purtroppo queste modifiche sono possibili esclusivamente con il software Canon e qualsiasi altro software di sviluppo RAW (es. Adobe Lightroom Classic) elaborerà il file come un normale file RAW; in alternativa potremo effettuare gli aggiustamenti necessari con Digital Photo Professional, esportare in formato TIFF e proseguire l’elaborazione nel nostro software preferito.

Segnalo che per scaricare il software Canon Digital Photo Professional viene richiesto il numero di serie della macchina.

Conclusioni

Probabilmente lo si è intuito da quanto scritto nel capitolo dedicato alla Prova Su Strada, ma questa Canon R5 C ci è piaciuto molto, sia per la qualità di scatti e riprese video, sia per la qualità costruttiva e l’attenzione al dettaglio.

La scelta di dotarla di un doppio sistema operativo è l’uovo di colombo, un’ottima soluzione per non scendere a compromessi né in ambito video né in ambito fotografico, soprattutto per quei professionisti che necessitano di un unico corpo macchina versatile e in grado di eccellere in entrambi gli ambiti; ma la R5 C non sfigura neanche nelle produzioni video più importanti, dove probabilmente non sarebbe destinata ad essere utilizzata come macchina da presa principale, ma certamente come backup o seconda camera, questo non tanto per la qualità dei file ottenibili che, anche grazie al codec Cinema RAW Light, sono di assoluto livello, quanto per la poca predisposizione verso l’esterno in termini di connessioni e adattabilità.

Ha stupito la maneggevolezza e il suo rendersi operativa in modo semplice anche per chi non ha già avuto esperienze con prodotti Canon e questo nonostante la mole di impostazioni disponibili sia quando lo switch di accensione è su Photo sia quando è su Video. 
Da valutare sicuramente il suo utilizzo anche in ambito sportivo, anche grazie alla tropicalizzazione del corpo macchina, mantenuto nonostante il sistema di raffreddamento attivo.

Non è certamente il corpo macchina perfetto, qualche piccolo appunto va mosso, come la porta micro-HDMI o l’utilizzo di batterie non ottimizzate per l’utilizzo video che, quindi, non forniscono un’autonomia apprezzabile, soprattutto quando si utilizzano modalità di ripresa “energivore” come l’8K, ma i lati positivi compensano ampiamente i (pochi) lati negativi.

Unico vero rammarico? …non aver avuto un po’ più di tempo per provarla sul campo. 😀
Ma ringraziamo certamente Canon Italia per la disponibilità e per l’opportunità offertaci.

Al momento della stesura di questo articolo, il prezzo di listino sullo store ufficiale Canon, per il solo corpo macchina, è di €5.119,99 Iva compresa, anche se lo street price si attesta su prezzi più bassi.

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