Passiamo in rassegna le specifiche tecniche del DJI OM4 per poi effettuare le opportune valutazioni anche in relazione con il modello precedente:
Leggendo i “dati di targa” notiamo che l’autonomia del gimbal è del tutto paragonabile a quella di OSMO Mobile 3, anche tipo e capacità della batteria sono gli stessi, come i consumi elettrici, ma non possiamo non segnalare che il nuovo DJI OM4 adesso è dotato di motori più potenti in grado di supportare smartphone più grandi e pesanti: laddove il modello precedente aveva presentato qualche lieve difficoltà proprio con gli smartphone di dimensioni più importanti, adesso passiamo da 200 ± 30g a 230 ± 60 g di peso massimo compatibile.
Poche le differenze sugli angoli di movimento del gimbal, le differenze rispetto all’OSMO Mobile 3 sono lievi e restano limitazioni simili sia per l’inclinazione in alto e in basso, che per la rotazione.
DJI aveva già cercato di migliorare l’innesto dello smartphone sul gimbal con il modello precedente, ma stavolta siamo allo stato dell’arte; l’OM4 presenta un aggancio magnetico su cui ancorare il morsetto per lo smartphone, questo consente di rendere ancora più compatto il corpo del gimbal, semplificandone il trasporto da chiuso, migliorando al contempo la fase di bilanciamento dello smartphone.
Infatti nel modello precedente, per quanto la procedura di bilanciamento fosse facile, tuttavia andava ripetuta ogni volta che si inseriva lo smartphone, operazione che poteva diventare decisamente fastidiosa se, per esigenze di ripresa, si doveva continuamente riporre il gimbal nella borsa di trasporto.
Adesso viene fornito un morsetto estendibile che resterà ancorato allo smartphone, qualora si debba riporre l’OM4, sarà sufficiente sganciare il morsetto e, al successivo utilizzo, dovremo semplicemente accostare il morsetto all’aggancio magnetico per fissarlo in modo sicuro e preciso, senza dover necessariamente ripetere l’operazione di bilanciamento: l’unica accortezza sarà quella di far combaciare i due puntini bianchi, uno sul morsetto e uno sulla testa del gimbal, sarà poi la conformazione del magnete e del retro del morsetto a far andare perfettamente in sede il tutto.
Il morsetto (che presenta anche una pregevole incisione laser sul retro metallico) è provvisto di inserti in gomma antiscivolo che aumentano il grip sulla scocca dello smartphone, oltre ad evitare qualsiasi graffio; le due alette del morsetto sono curvate in modo da garantire la presa su bordi particolarmente arrotondati.
Fornito in dotazione anche un piccolo pad, da usare come spessore sul morsetto, qualora si voglia utilizzare smartphone dallo spessore ridotto come iPhone 7/8/SE2 o Samsung S8.
Per coloro che abbiano necessità di usare in modo continuativo l’OM4, DJI ha previsto anche un anello magnetico da fissare in modo permanente al retro dello smartphone (viene fornita un’apposita dima di centratura): l’anello è relativamente compatto, quindi non darà eccessivo fastidio nell’uso quotidiano.
Nel fissaggio dell’anello magnetico occorre prestare attenzione se la scocca del proprio smartphone è realizzata in vetro, in questo caso è necessario utilizzare uno dei pad adesivi 3M forniti in dotazione, pena non riuscire a tenere agganciato l’anello, DJI consiglia anche di attendere 12 ore prime di utilizzare lo smartphone con il gimbal, così da permettere all’adesivo di catalizzare correttamente e garantire la presa.
Da segnalare la forza dell’aggancio magnetico che si rivela particolarmente robusto, assicurando una presa solida e granitica, senza timori che lo smartphone possa cadere. Proprio in considerazione della forza dell’ancoraggio magnetico, quando si rimuove lo smartphone è opportuno afferrare con una mano l’OM4 tenendo fermo l’aggancio magnetico, mentre con l’altra mano si sgancia lo smartphone inclinandolo leggermente.