Il software, fornito in versione Essential, richiede un’installazione separata e va attivato con il seriale ricevuto nella mail da Magix: l’attivazione può essere eseguita su un massimo di due computer contemporanei.
L’integrazione con ACID Pro Next è completa grazie alla compatibilità con lo standard ARA2, infatti è sufficiente cliccare col tasto destro su una clip in timeline e selezionare dal menu contestuale Edit Event With Melodyne (in alternativa si può utilizzare la scorciatoia da tastiera SHIFT+M): automaticamente si aprirà l’editor del software sviluppato da Celemony con già trasferiti tutti i dati sia dell’evento audio sia della timeline, come posizione e tempo.
Sempre nel menu contestuale avremo a disposizioni ulteriori opzioni di editing in Melodyne:
Una volta trasferiti uno o più eventi audio a Melodyne, noteremo che l’icona degli EVENT FX si illuminerà ad indicare che il plug-in è stato applicato; qualora si sia trasferita l’intera traccia o l’intero progetto, per eliminare le modifiche dovremo agire evento per evento o selezionare tutti gli eventi desiderati, quindi usare il comando Remove Event From Melodyne.
Dal momento che il plug-in è dotato di una propria finestra per l’editor, potrebbe capitare di chiuderla, per potervi accedere nuovamente sarà sufficiente cliccare sul menu VIEW | MELODYNE EDITOR.
All’apertura dell’editor verrà eseguita automaticamente l’elaborazione dei dati trasferiti dalla DAW e Melodyne suddividerà l’audio in varie porzioni, ciascuna identificata da una sorta di piccola forma d’onda con all’interno un linea ondulata: la piccola forma d’onda, denominata Blob, rappresenta la porzione di audio che il software ha identificato e che ha posizionato su uno specifico pitch (nota), mentre la linea rappresenta la modulazione (es. una nota vibrata avrà una linea con andamento sinusoidale); i blob vengono visualizzati su una griglia che ha sulle ascisse il posizionamento temporale e sulle ordinate la nota di riferimento.
Una volta che avremo a disposizione nell’editor tutti i blob, potremo iniziare la modifica con la possibilità di spostare le parti audio sia in altezza, quindi variandone l’intonazione, sia longitudinalmente, variandone la durata; la versione Essential del software non fornisce gli strumenti avanzati di modifica, tuttavia è possibile sfruttare le due macro per la correzione automatica di tutto l’audio o di singole porzioni:
Qualora si sia trasferita in Melodyne l’intera traccia, potremo agire nell’editor sia con il Track Mode che con il Clip Mode: nel primo caso potremo agire sull’intera traccia, mentre nel secondo caso agiremo a livello di singola clip audio, dove ogni clip corrisponderà al relativo evento audio in timeline.
Esiste una terza modalità di editing, il Note Assigment Mode, che ci consente di analizzare e modificare la suddivisione in note dei vari blob; infatti Melodyne, durante l’elaborazione, applica i propri algoritmi per riconoscere le singole variazioni nell’audio; tuttavia potrebbe capitare che vengano identificate note troppo lunghe o troppo corte, quindi potremo intervenire unendo o suddividendo i blob, per migliorare le possibilità di editing.
Celemony Melodyne, anche nella versione Essential, fornisce potenti strumenti di correzione utili sia per migliorare che correggere parti audio (vocali o strumentali), ovviamente le correzioni vanno applicate con cognizione di causa, specialmente sulle parti cantate, per evitare distorsioni indesiderate e un andamento troppo meccanico, perdendo tutta la dinamica e l’emotività del cantato.
Da non dimenticare che le potenzialitĂ del software possono essere sfruttate anche in modo creativo per creare controcanti o variazioni melodiche.
Dobbiamo segnalare che Melodyne non funziona nella versione a 32-bit di ACID Pro Next, inoltre anche nella versione a 64-bit l’integrazione dello standard ARA2 e del software di Celemony non è ancora perfetta al 100%; infatti capita, talvolta, che editando un campione sonoro in Melodyne poi non si riesca più a sentirlo in riproduzione, ma è sufficiente rimuovere l’evento e poi riapplicare l’editing in Melodyne per fare tornare tutto alla normalità senza perdere alcuna modifica.
Può capitare, inoltre, che se Melodyne è stato applicato ad una traccia (il plug-in può lavorare a livello di singolo evento, di singola traccia o di intero progetto), alla riapertura del progetto potremmo ritrovarlo applicato a tutti gli eventi di tutte le tracce del progetto.
Abbiamo interpellato direttamente MAGIX e il supporto tecnico che ci ha confermato che non si tratta di un bug; infatti il plug-in risulterĂ ancora applicato solo alle tracce interessate e di questo possiamo averne conferma cliccando col tasto destro su una traccia che non dovrebbe avere il plug-in applicato: nel menu contestuale la voce Edit Track With Melodyne non avrĂ la spunta, come invece apparirĂ sulle tracce effettivamente modificate dal plug-in.
Il supporto ha confermato che questo tipo di gestione del plug-in, o meglio, dell’evidenziazione automatica degli effetti, può effettivamente creare confusione nell’utente ed è stato segnalato al team di sviluppo per eventuali modifiche e migliorie in un prossimo update.
Altra importante novità esclusiva di ACID Pro Next è l’integrazione di zynaptiq® STEM MAKER, tecnologia per l’isolamento della voce e delle parti ritmiche da brani già missati.
In ambito musicale, per “STEM” si intende un file audio che contiene le singole tracce di specifiche fonti sonore (tipicamente batteria, linea di basso, linea armonica e voce o, comunque, fonte sonora principale) oltre alla possibilità di contenere il master originale, zynaptiq® STEM MAKER fa esattamente questo, genera uno STEM: da un file audio sorgente viene rilevata ed isolata la parte vocale, la parte ritmica e quanto rimane del mix iniziale, il tutto inserito in un gruppo sulla timeline di ACID Pro che contiene anche il file sorgente.
Nella toolbar in alto adesso troviamo il nuovo pulsante STEM MAKER che avvia il tool per la separazione in tracce dei file audio.
Cliccato sul pulsante e selezionato il file audio, si aprirà la finestra di STEM MAKER e dovremo solo avviare l’elaborazione con il tasto START.
Terminata l’analisi, nel nostro progetto ci troveremo 3 tracce con le varie parti musicali estratte dal brano originale, nello specifico una traccia dedicata alla voce, una alle percussioni ed una dedicata alla parte residuale ottenuta dalla sottrazione delle precedenti due tracce (synth, tastiere, chitarre, etc.), nella cartella dove abbiamo selezionato il nostro brano audio troveremo una sottocartella denominata “stems_NomeDelBrano” con all’interno i tre file Wave.
A questo punto potremo usare i comandi MUTE e SOLO per riprodurre solo le parti che ci interessano, oppure trascinare, ad esempio, la parte di batteria nel Chopper, selezionare i sample che piĂą ci piacciono e generare una nuova traccia di batteria in tempo reale sfruttando la nostra tastiera o pad MIDI, grazie al nuovo MIDI Playable Chopper.
Da notare che le tracce create da STEM MAKER sono generate nel progetto giĂ raggruppate, inoltre ogni traccia sarĂ denominata Voice_<nome del brano>, Drums_<nome del brano> e Other_<nome del brano>.
Ovviamente la qualitĂ della separazione delle varie parti del brano dipenderĂ molto dal brano stesso ed inevitabilmente ci saranno frequenze spurie, ma STEM MAKER riesce comunque a fare un discreto lavoro, consentendoci di creare nuovi missaggi dei nostri brani ed estrarre sample altrimenti molto difficili da separare dal resto del brano, talvolta consentendoci di recuperare situazioni altrimenti disperate, avendo, ad es., perso il progetto originale o le singole parti del brano.