DISTRUZIONI IN SCALA
Anche con le scenografie e i modelli in scala, spesso si interviene per dare l’illusione di qualcosa di altrimenti impossibile da realizzare.
Nel film “2001: Odissea nello spazio” (1968) di Stanley Kubrick, la nave Discovery fu costruita in più di una scala (da 16,5 m a 4,5 m di lunghezza). Durante la ripresa del modello (immagine a destra) quanto visibile nella finestra del ponte di comando in alto o alle spalle del pod che fuoriesce dalla rampa di lancio in basso, sono state ottenute tramite proiezioni video e fotografie det set posizionate al’interno del modello.
Nei film in cui sono previste scene “distruttive” con esplosioni, crolli e frammenti che volano in ogni direzione, alcuni registi più tradizionalisti o con budget più ristretti, preferiscono ricorrere a modelli in scala ridotta (ovvero più piccoli della realtà) anziché a modelli 3D realizzati al computer.
Il vantaggio principale è che un modello reale è soggetto alle leggi della fisica e della gravità e, se ben realizzato, appare più realistico di un modello digitale.
Nel film Alien vs Predator (20th Century Fox, 2004), è stato realizzato un modello in scala 1:3 della base dei ricercatori su un’area di 25 x 16 metri, da utilizzare durante alcune sequenze altrimenti non realizzabili in Antartide.
In questi casi la videocamera riprende ad un numero maggiore di fotogrammi al secondo per compensare la scala ridotta, così da creare un leggero rallentamento delle immagini e mostrare gli elementi in modo più “imponente” di quanto non lo siano realmente (basti pensare a onde anomale realizzate in piscina o in vasca, esplosioni di un edificio realizzate in uno spazio aperto, distruzioni di intere città, ecc).
A sinistra il set distrutto durante la ripresa e a destra due fotogrammi estratti dal film. Le fiamme sono state aggiunte in fase di postproduzione.
In questi casi il modello, più o meno dettagliato in relazione all’inquadratura prevista, è ripreso da diverse angolazioni contemporaneamente, poiché l’evento distruttivo lo renderà inutilizzabile, costringendo alla realizzazione di un nuovo modello se la ripresa non dovesse risultare buona.
In alcuni casi, invece, il modello viene realizzato in modo da essere ricostruibile dopo la distruzione, sia per poter fare delle prove prima della ripresa, sia perché dello stesso elemento sono previste diverse riprese non realizzabili contemporaneamente alle altre.
Prova di “distruzione” di un modello realizzato con pezzi ad incastro.
Inutile dire che l’uso sapiente di basse angolazioni di ripresa, ottiche grandangolari e diaframma chiuso, unite ad un montaggio adeguato, consentono di ingannare anche l’occhio dell’osservatore più attento.