STOP MOTION: ESEMPIO PRATICO
Vediamo nella pratica un esempio di filmato realizzato in Stop Motion, il cui “set improvvisato” è mostrato nella figura seguente.
Il mio obiettivo sarĂ riprendere dei giocattoli, animandoli con la tecnica appena descritta, in modo che la scena sia composta dalle seguenti fasi:
Usando la formula vista al PUNTO 1, iniziamo a stabilire quanti scatti dovrò effettuare, sapendo che la durata del video sarà di circa 6 secondi visti a 10 fotogrammi al secondo:
Numero di scatti = 6 secondi * 10 fotogrammi al secondo = 60 scatti
Adesso dobbiamo stabilire gli spostamenti che l’auto dovrà fare nella fase A sapendo che, dovendo durare circa metà animazione (3 secondi su 6), gli scatti che dovremo fare sono 30.
Come riferimento per la posizione dell’auto ho utilizzato un metro da sarta disteso sul tavolo, come mostrato nella figura successiva.
In questo modo ho potuto posizionare la ruota in corrispondenza di una misura tonda (nel mio caso 40 cm come mostrato nella figura successiva) e, avendo verificato che la posizione dell’auto al centro dell’inquadratura corrispondeva ai 70 cm del metro, ho potuto stabilire che lo spostamento complessivo nella fase A sarebbe stato di 30 cm.
Dovendo fare circa 30 scatti per coprire i 30 cm, è stato facile calcolare che tra un fotogramma ed il successivo l’auto doveva spostarsi di 1 cm alla volta.
Usando lo stesso tipo di ragionamento ho calcolato il numero di fotogrammi per le fasi B e C e gli spostamenti da dare rispettivamente alla bambola (fase B) ed all’auto (fase C).
Creiamo il video
Per evitare di toccare la videocamera per scattare le fotografie (rischiando di muoverla ad ogni scatto), ho usato la funzione di “registrazione ad intervalli di tempo” di cui la mia videocamera dispone.
Impostando scatti ritardati di 5 secondi ho avuto il tempo, tra uno scatto e l’altro, di spostare l’auto o la bambola (confesso che, per evitare un esaurimento nervoso, impostare qualche secondo in più tra uno scatto a l’altro sarebbe meglio!).
Il problema di questa tecnica è che il risultato finale è un video con frequenza fotogrammi pari a 25, essendo orientato alla visione su TV; il video appena creato, infatti, dura poco più di 2 secondi.
Analogamente, se realizziamo una serie di scatti e li importiamo in un software di montaggio video, molto probabilmente questi saranno impostati con la frequenza standard televisiva di 25 fotogrammi al secondo.
Per risolvere questo inconveniente ed ottenere un filmato per il Web a 10 fotogrammi al secondo, si può usare Adobe Premiere Pro CS6 seguendo questi passaggi:
La procedura da seguire con un software gratuito come Windows Movie Maker, invece, è la seguente:
Ed ecco il risultato finale, a cui ho aggiunto anche un po’ di musica e qualche effetto sonoro: Stop Motion.
E con questo appuntamento abbiamo terminato l’analisi degli effetti speciali realizzati direttamente in camera, dalla prossima volta vedremo come usare il software di montaggio video per migliorare tali effetti.