Ciao,
una volta si comprava un prodotto che poi era tuo.
In realtà il software non è mai stato di proprietà di chi lo comprava, si è sempre pagato e si paga per avere la licenza di utilizzo, ma mai la proprietà.
Quello che è cambiato e che prima la licenza era perpetua, cioè pagavi per una data versione e potevi utilizzarla fintanto che ti funzionava o era supportata (ma non sono rari di casi di obsolescenza programmata causata o dal software stesso o dalle piattaforme software e hardware su cui girava), ora invece si paga per un servizio, cioè ti viene sempre concessa la licenza di utilizzo, ma non in modo perpetuo, bensì a scadenza, con il fornitore che si impegna a fornirti sempre la versione più aggiornata, migliore e performante (almeno sulla carta).
Il problema di fondo è l'aver sempre permesso, sin dagli albori, la fornitura di software e relative licenze di utilizzo senza alcun tipo di obbligo o garanzia verso l'acquirente, il software si acquista sempre "AS IS" e senza alcuna garanzia a tutela del consumatore, al limite c'è il rimborso del costo della licenza e niente più.
In tutti gli altri settori commerciali e industriali invece si sono specifiche norme, leggi e vincoli che obbligano in maniera molto stringente chi produce verso chi compra, non vedo perchè debba essere diverso per i software, soprattutto quelli professionali.
Se io acquisto una licenza di uso per un software professionale devo avere specifiche garanzie di funzionamento e sicurezza, come potrei averle acquistando un macchinario o un qualsiasi utensile.
Fintanto che non cambia questo concetto, le software house potranno fare il bello e cattivo tempo, senza alcuna tutela per l'acquirente, basti vedere i problemi che possono capitare aggiornando un sistema operativo e che, talvolta, possono portare anche alla perdita di dati, in tale situazione il produttore del software non ha alcun vincolo di risarcimento, al limite le software house si limitano a dare "contentini" agli utenti.
Ciao